Il Vino dell'Imperatore..

Il Vino delle Dolomiti che non passa inosservato.. vitale, saporito e di estrema piacevolezza!!!

Il Vino dell'Imperatore... unico nel suo gusto..
Il Vino dell'Imperatore... unico nel suo gusto..

Feltre è conosciuta per l’ameno centro storico, per il palio, per l’arte del gelato che dal Cadore si è diffusa in tutto il bellunese e per le montagne che caratterizzano il paesaggio della val Belluna.

Il prodotto agricolo più celebrato del comprensorio feltrino è sicuramente il fagiolo di Lamon.

Decisamente, Feltre non è un luogo che salta subito in mente agli appassionati di vino.

Anzi, diciamo pure che mai ci si aspetterebbe di trovare qualcosa di buono da queste parti.

Eppure, ai tempi dell’”Austria Felix”, il territorio feltrino produceva ed in parte esportava in direzione della corte di Vienna quasi 60.000 ettolitri di vino. Qualcosa tra i 7 e gli 8 milioni di moderne bottiglie.

Oggi vigneti se ne vedono pochi, bisogna andarli a cercare.

 

Tra fine ’800 e gli anni ’20 del XX secolo resistettero pochi vigneti. Quei pochi furono via via convertiti a ibridi produttori diretti, resistenti ma discutibili, peraltro diffusisi in quei tempi in tutto il Veneto: Clinton e Isabella (uva fragola).

 

Eppure qua e là, tra i vigneti e i vivai qualche pianta delle antiche varietà sopravvisse, per venire recuperata da pochi vignaioli coraggiosi.

Tra questi Marco De Bacco.

Giovane (poco più che ventenne), ha preso le redini dell’azienda del padre, concentrandosi sul recupero delle varietà autoctone un tempo diffuse in questa parte del Veneto.

 

A partire dalla Bianchetta o Bianca Gentile di Fonzaso, uva che troviamo anche nella marca trevigiana, mischiata in minima parte ai vigneti di Prosecco ma che nel Feltrino ha la sua terra d’origine.

Poi, altre varietà a bacca rossa, ancora meno conosciute: Pavana, Pajalonga, Gata oltre al più comune Carmenere.

 

Due le etichette attualmente in commercio:

Saca: da uve Bianchetta al 100%, metodo Charmat. Profumi di fiori e frutta gialla che poi evolvono, spaziando su note saline e iodate. Da un punto di vista puramente tecnico, l’acidità segna l’ingresso in bocca condizionando in un primo momento lo sviluppo al palato, sviluppo che tende poi piano piano a ricomporsi grazie ad una dolcezza generosa e ad un allungo su note salmastre. Proprio quest’ultima caratteristica contribuisce assieme ad una discreta cremosità e riproposizione nel retronasale delle suggestioni marine a riequilibrare gli acuti delle diverse componenti. Il risultato è un vino che non passa inosservato: vitale, saporito e di estrema piacevolezza. Da provare su antipasti di mare, molluschi, salmone affumicato e, grazie a freschezza e sapidità accentuate, anche sul caviale.

Vanduja : rosso da uve Pavana, Pajalonga, Gata e Carmenere. Il naso si apre su frutti rossi e spezie dolci per lasciare spazio poi a note erbacee. La bocca è caratterizzata da una accentuata freschezza, quasi da vino bianco, da una marcata sapidità e da una chiusura asciutta grazie ai suoi tannini verdi. Un vino che vive del contrasto tra il carattere accattivante dei suoi profumi e un’espressione al palato rigida e dominata dalle componenti dure (in stile Raboso). Un rosso al tempo stesso affascinante e scontroso, non facile e che richiede il conforto di secondi piatti saporiti a base di pesce.

L'Azienda De Bacco affonda le sue radici agli inizi del 900, quando la viticoltura era una grande fonte di sostentamento per le famiglie Feltrine. La produzione totale dell'area, in quegli anni, si attestava sui 30.000 ettolitru. Gran parte del vino prodotto, veniva esportato oltralpe in Austria alla Corte Asburgica per le sue grandi caratteristiche di conservabilità.

La storia di questa famiglia di viticolturi è stata caratterizzata da personalita forti e coraggiose come Bepi Vanduja e Piero Saca.

Il primo attorno alla fine dell'800 diede vita al vigneto più antico lavorato tutt'ora dall'azienda. Mise a dimora sui ripidi conoidi calcarei del monte Aurin, preziose barbatelle dei generosi vitigni autoctoni. Con cura maniacale e ossessiva passione curava le proprie viti, addirittura rompendo a suon di martello ogni singolo sasso del terrenoe dormendo in un piccolo rifugio in cima alla vigna sotto le crode dello Spiesa. per cacciare eventuali ladri.

La seconda grande personalità, Pietro De Bacco, soprannominato Piero saca, nonno degli attuali proprietari dell'azienda Valentina e Marco De Bacco, diede forte contributo al rinnovamento tecnologico delle vinificazioni.

 

Assieme ai figli Domenico e Luigino, capì infatti le straordinarie potenzialità di questi vitigni locali, spingendo verso forme di trasformazione moderne, tralasciando quelle obsolete senza abbandonare però l'intensa e lunghissima tradizione. Con loro infatti hanno inizio le prime prove di rifermentazione in bottiglia della Bianchetta e le sapienti vinificazioni in rosso di Pavana e Gata.

La svolta arriva però negli anni 2000 quando alla guida dell'azienda subentrano i fratelli Marco e Valentina, figli di Domenico. Forti dell'esperienza tramandata dai propri avi decidono di trasformare quello che fino a prima era poco più di di una grande passione in un'occupazione a tempo pieno.

Rispettosi dei grandi sforzi compiuti in passato su questi difficili terreni rocciosi di montagna ripropongono in veste nuova gli antichi vini del Feltrino ponendosi l'obiettivo di riportarli alle glorie passare, realizzando nuovi impianti ed aprendosi anche alla costruzione di vitigni internazionali.

 

Ai piedi delle Dolomiti, l'Azienda Agricola De Bacco, che produce oggi oltre 20.000 bottigli all'anno, vinifica uve dei propri vigneti situati nell'area della viticoltura storica del feltrino. Il clima di una valle, ai piedi delle Dolomiti, dove un inverno lungo consente alle viti un riposo prolungato, dove tra la primavera e l'estate repentini sbalzi termici fissano nei grappoli generose fragranze e profumi, dove autunni scanditi da mattinate frizzantine e opulenti rugiade, rendono i grappoli delicati.

Una lavorazione naturale sia nella vigna che nella cantina ripercorre gesti e tradizioni antiche che si perdono nelle origini delle nostre valli, rendono questo vino non solo unico ma ancor più straordinario. Gli appezzamenti sono molto piccoli, talvolta anche di pochi metri quadri, si trovano nei comuni di Feltre, Fonzaso, Arsiè e Colderù nel vicino comune di Lentiai.

La maggior parte dei vigneti trova dimorasui ripidi pendii ghiaiosi di Mugna, piccolo paesino ad ovest di Feltre dove l'azienda nasce, sulle pendici dello Spiesa e del monte Aurin. Le estreme condizioni di coltivazione danno ai vini unici ed irripetibili.

 

I punti di forza dell'Azienda è costiuito dal grande impegno manuale che Marco e Valentina mettono nel coltivare i vigneti. Le pratiche agronomiche consentono di concentrare al massimo zuccheri e precursori aromatici, puntando tutto sulla qualità delle produzioni tralasciando le grandi quantità evitando lo sfruttamento esasperato del suolo e preservando la sua naturale vitalità.

Le vinificazioni sono condotte in modo naturale con un sapiente ed attento controllo delle temperature, ridotto al minimo l'uso di solfiti, reso possibile dalle caratteristiche tipoche delle nostre uve, ottenendo in prodotto genuino e rispettoso della tradizone.

Possibilità di visitare la Cantina e di acquistare i vini di produzione delle stessa previo appuntamento.

 

Cantina "De Bacco"

Via Quattro Sassi, 4
32030 Seren Del Grappa
 TEL. 0439 44149

www.debacco.it